Le notizie dall’Africa in podcast – Giovedì 19 marzo 2020

Ascolta in streaming o scarica il podcast delle principali notizie dal continente, a cura della redazione di Nigrizia

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Raid missilistici su Tripoli

Oggi parliamo della ripresa degli scontri armati in Libia nonostante le preoccupazioni per la diffusione del coronavirus, i cui contagi si moltiplicano nel continente, e dell’alto numero di cristiani uccisi negli ultimi cinque anni in Nigeria.

Libia, razzi su Tripoli
Continua a preoccupare la situazione in Libia, dove da ieri sono in corso pesanti scontri tra forze del governo di intesa nazionale e truppe del generale Khalifa Haftar nella periferia sud di Tripoli. I razzi lanciati da Haftar sulla capitale hanno ucciso una donna e tre bambini, secondo quanto riporta l’agenzia turca Anadolu. Solo il giorno prima, martedì, Nazioni Unite, Unione Europea e otto paesi occidentali e arabi avevano chiesto alle parti in conflitto di dichiarare una tregua umanitaria immediata, per permettere alle autorità sanitarie di far fronte alla minaccia del coronavirus nel paese. 

Covid-19 in Africa
Mentre ieri il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità avvertiva che l’Africa deve “prepararsi al peggio”, si moltiplicavano nel continente nuovi contagi da Covid-19. Il paese più colpito è il Sudafrica, dove i casi positivi sono quasi raddoppiati in due giorni, arrivando a 116. Ieri nuovi contagi sono stati registrati anche in Kenya, Marocco, Tunisia e nella Repubblica democratica del Congo. Lo Zambia ha registrato i suoi primi due contagi e le Maurizio i suoi primi tre. In Burkina Faso si è avuto invece il primo decesso nell’Africa sub-sahariana. Tutti i paesi colpiti hanno chiuso totalmente o parzialmente i confini di terra, aria e mare, o applicato la quarantena per le persone in ingresso. Sempre ieri il miliardario cinese Jack Ma ha annunciato che invierà gratuitamente 20mila test di screening e 100mila mascherine, a ciascuno Stato africano.

Nigeria, cristiani sotto attacco
In Nigeria tra gli 11.500 e i 12.000 cristiani sono stati uccisi dal giugno 2015, quando è entrato in carica il governo del presidente Muhamadou Buhari. Di questi, almeno 7.400 sono stati uccisi da pastori fulani, 4.000 da jihasti Boko Haram e 200 circa da banditi di strada. I dati sono contenuti in un rapporto dell’ong nigeriana Intersociety che denuncia anche l’uccisione di almeno 20 sacerdoti e seminaristi negli ultimi 57 mesi, e non meno di 50 rapimenti. L’ultima vittima è il diciottenne seminarista Michael Nnadi, sequestrato l’8 gennaio con tre suoi compagni nello Stato di Kaduna, nel nord-ovest del paese.