Oggi parliamo del fallito attentato contro il primo ministro libico Bachagha, della preoccupazione dell’Oms per la diffusione del Covid-19 in Tanzania e delle misure annunciate per risollevare l’economia del Sudan.
Libia: scampato a un attentato il primo ministro tripolitano Fathi Bachagha
Il potente ministro dell’interno del Governo di accordo nazionale (Gna), Fathi Bachagha, domenica è scampato a un attentato sull’autostrada vicino alla capitale Tripoli. Il convoglio è stato bersaglio dei proiettili sparati da un’auto blindata a Janzour, una dozzina di chilometri da Tripoli. Due degli aggressori sono stati arrestati, il terzo è in ospedale. Fathi Bachagha, un peso massimo della politica locale, ricopre la carica dal 2018.
I sospetti sull’attentato ricadono sulle milizie dell’Autorità di supporto alla sicurezza in Libia, l’organismo formato dal premier Fayez al-Sarraj a gennaio e guidato da Abdul Ghani al Kikli, noto per essere ostile a Bashagha. L’organismo ha replicato che la sparatoria di Janzour è stata provocata da un diverbio tra gli uomini dell’Autorità e le guardie del corpo del ministro.
Tanzania: l’Oms torna a chiedere di condividere informazioni sulla pandemia
Ieri il capo dell’Organizzazione mondiale della sanità ha esortato la Tanzania a condividere informazioni sulle sue misure per combattere la pandemia di coronavirus, richieste ripetutamente ignorate dalle autorità, che dallo scorso aprile non comunicano i dati dei contagi.
Sull’emergenza taciuta nel paese sono intervenuti anche i vescovi tanzaniani, che nel messaggio per la Quaresima hanno chiesto ai fedeli di “accettare la realtà del Covid-19 e di vivere secondo le indicazioni fornite dagli esperti e da coloro che sanno come tenere sotto controllo la malattia”.
Intanto il presidente Magufuli, che ha partecipato venerdì al funerale del suo segretario, la cui causa della morte non è stata resa pubblica, ha dichiarato ieri che i tanzaniani dovrebbero indossare solo mascherine prodotte localmente, perché quelle di fabbricazione straniera potrebbero non essere sicure.
Sudan: la banca centrale svaluta la valuta per tentare di superare la crisi economica
Ieri la banca centrale del Sudan ha svalutato bruscamente la valuta e unificato i tassi di cambio ufficiali e quelli del mercato nero, nel tentativo di superare una crisi economica paralizzante e accedere alla cancellazione del debito. Il cambiamento è una riforma fondamentale, chiesta dai donatori stranieri e dal Fondo monetario internazionale, ma ritardata per mesi.
La banca centrale ha quindi fissato il tasso indicativo di cambio a 375 sterline per un dollaro, rispetto al precedente tasso ufficiale di 55 sterline. Sul mercato nero il dollaro era scambiato tra le 350 e le 400 sterline. La manovra arriva meno di due settimane dopo la nomina di un nuovo governo comprensivo dei leader dei gruppi ribelli, tra cui il ministro delle finanze Jibril Ibrahim.