Oggi parliamo delle denunce dei vescovi congolesi sulla drammatica situazione nell’est, del blocco dei camionisti alle frontiere con il Sud Sudan e di un accordo di cooperazione d’intelligence militare tra Egitto e Uganda.
Rd Congo: protesta la società civile a Beni, i vescovi denunciano islamizzazione forzata in Nord Kivu
Sono iniziate lunedì e sono ancora in corso massicce proteste della società civile nella città di Beni, regione del Nord Kivu nell’est della Repubblica democratica del Congo. Si chiede che le autorità e le truppe Onu mettano fine alle uccisioni di civili da parte del gruppo armato di origine ugandese Forze democratiche alleate (Adf).
Intanto va registrata l’ennesima presa di posizione della Conferenza episcopale congolese: in una lettera si denuncia che nel Nord Kivu, oltre all’occupazione di terra da parte di gruppi armati e lo sfruttamento illegale delle risorse naturali, è in atto un processo di islamizzazione sostenuto dalle Adf. I vescovi affermano anche che l’esercito congolese è infiltrato da «elementi stranieri» e conta tra le sue file ex ribelli di gruppi armati sostenuti dal Rwanda
Sud Sudan: migliaia di camionisti fermi ai confini con Uganda e Kenya chiedono sicurezza
Migliaia di camion commerciali che trasportano merci dirette in Sud Sudan si sono fermati ai valichi di confine questa settimana, con i conducenti che si rifiutano di entrare nel paese a causa dell’insicurezza. I camionisti dicono che non lasceranno l’Uganda e il Kenya finché la loro incolumità non sarà garantita.
L’associazione dei camionisti kenyani denuncia un aumento degli attacchi armati lungo le strade che collegano Juba alle città di Nimule e Yei, con la morte di diversi camionisti stranieri negli ultimi mesi. L’esercito sud sudanese ha annunciato un rafforzamento dei presidi lungo le arterie commerciali, vitali per il paese che, non avendo sbocco al mare, affida al trasporto su ruota i suoi approvvigionamenti.