Notizie dall’Africa in podcast – Martedì 29 giugno 2021

Ascolta le principali notizie di oggi dal continente, a cura della redazione di Nigrizia

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Truppe del Tplf in parata a Macallè

Oggi parliamo degli importanti sviluppi nella guerra etiopica in Tigray, dell’arresto di un ex deputato a capo di una banda di trafficanti di reperti antichi in Egitto e delle denunce di Amnesty sulle violazioni dei diritti umani in Zambia.

Etiopia: il Tplf riconquista la capitale del Tigray, il governo dichiara un cessate il fuoco

Il Fronte di liberazione del popolo del Tigray (Tplf), ex partito al potere nella regione del Tigray, ha annunciato ieri sera di aver ripreso il controllo della capitale regionale Macallè dopo quasi otto mesi di combattimenti, intensificatisi nelle ultime due settimane.
L’esercito etiopico sarebbe in fuga.
Sempre ieri il governo centrale, che li aveva estromessi, ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale con effetto immediato, invocato dalle autorità regionali per consentire ai contadini di coltivare la terra e aiutare le organizzazioni umanitarie a operare senza la presenza di militari.
Gli sviluppi di ieri hanno segnato una svolta in un conflitto che ha ucciso migliaia di persone, sfollato oltre 2 milioni e spinto più di 350mila persone sull’orlo della carestia.

Egitto: ex deputato arrestato. Era a capo di una banda dedita al contrabbando di reperti antichi

È stato arrestato insieme ad altre 17 persone l’ex-deputato egiziano Alaa Hassanein, già membro dell’ormai sciolto Partito nazionale democratico del ex-presidente Hosni Mubarak.
Il politico è accusato di essere a capo di una banda di contrabbandieri che trafugavano manufatti risalenti all’Antico Egitto, da scavi illegali.
Sarebbero 201 i reperti faraonici, greci e romani rubati dalla banda, secondo quanto dichiarato dal ministero degli interni.
Decine, quelli ritrovati in casa dell’ex deputato che ora rischia l’ergastolo.
Il contrabbando di reliquie è infatti considerato un crimine molto grave in Egitto.
L’indagine, in corso da oltre due anni, è stata condotta in collaborazione con la polizia francese che ha recuperato altre 115 opere, già arrivate a Parigi.

Zambia: in vista delle elezioni Amnesty denuncia grave erosione dei diritti umani 

Amnesty International ha espresso preoccupazione per il deterioramento dei diritti umani in Zambia, in vista delle elezioni legislative e presidenziali del 12 agosto.
L’organizzazione affermato che gli ultimi cinque anni di presidenza di Edgard Lungu hanno visto “una repressione sempre più brutale dei diritti umani, caratterizzata da attacchi sfacciati a qualsiasi forma di dissenso”, censura dei media, uso della “forza eccessiva” da parte della polizia, arresti e detenzioni, con almeno cinque persone uccise dalla polizia dal 2016.
Nel suo rapporto, Amnesty denuncia anche l’arresto, il 9 marzo, di un quindicenne accusato di diffamazione per aver criticato il presidente su Facebook.
Anche i media e i leader dell’opposizione hanno subito ritorsioni per aver criticato le autorità.