Notizie dall’Africa in podcast – Mercoledì 3 novembre 2021

Ascolta le principali notizie di oggi dal continente, a cura della redazione di Nigrizia

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Il primo ministro etiopico Abiy Ahmed (Credit: Ufficio del primo ministro -Etiopia/YouTube)

Oggi parliamo dello stato di emergenza imposto in Etiopia, di finanziamenti per la transizione verde in Sudafrica e dell’aumento degli attacchi contro i giornalisti in Tunisia.

Etiopia: il Tplf minaccia di marciare sulla capitale, imposto lo stato di emergenza

Ieri in Etiopia le autorità hanno dichiarato uno stato di emergenza di sei mesi e chiesto ai residenti nella capitale di registrare le loro armi e prepararsi a difendere i loro quartieri, dopo che le forze della regione settentrionale del Tigray (Tplf) hanno minacciato di marciare sulla capitale. Il ministro della giustizia ha annunciato che chiunque violi lo stato d’emergenza rischia da 3 a 10 anni di carcere, per reati come fornire sostegno finanziario, materiale o morale a “gruppi terroristici”. Già nei giorni scorsi sono state condotte perquisizioni casa per casa con numerosi arresti tra presunti sostenitori del Tplf e degli alleati oromo. L’ambasciata degli Stati Uniti ad Addis Abeba ha chiesto ai cittadini americani di lasciare immediatamente il paese.

COP 26: annunciati finanziamenti per la transizione verde in Sudafrica

Alla conferenza sul clima che si sta tenendo a Glasgow è stata annunciata una iniziativa per finanziare con 8,5 miliardi di dollari nell’arco di cinque anni la transizione energetica del Sudafrica, nazione fortemente dipendente dal carbone. L’impegno è stato assunto da Unione europea, Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Francia in accordo con il governo del presidente Cyril Ramaphosa. Le risorse verranno erogate sotto forma di sovvenzioni, di presiti agevolati, di investimenti e di strumenti di condivisione del rischio. L’accordo prevede anche l’aspetto dell’assistenza tecnica che dovrebbe concentrarsi soprattutto sulla situazione del sistema elettrico sudafricano.

Tunisia: negli ultimi 12 mesi registrati 224 attacchi ai giornalisti 

L’osservatorio del Centro di sicurezza professionale del Sindacato nazionale dei giornalisti tunisini ha registrato 224 attacchi contro i giornalisti dal 1° novembre 2020 al 25 ottobre 2021. È il numero più alto registrato negli ultimi 5 anni, secondo il rapporto annuale sulla sicurezza dei giornalisti. Secondo il sindacato, la mobilitazione delle piazze dopo il 25 luglio 2021, giorno dell’annuncio del presidente Saied delle misure eccezionali nel paese, ha contribuito all’aumento della repressione nei confronti dei giornalisti. In risposta a questi attacchi, i cronisti hanno intentato 39 azioni legali. Il loro sindacato ha invitato il presidente della repubblica a mettere in atto una strategia di comunicazione “più aperta” per garantire la trasparenza e il diritto all’informazione.