Le notizie dall’Africa in podcast – Venerdì 10 aprile 2020

Ascolta in streaming o scarica il podcast delle principali notizie dal continente, a cura della redazione di Nigrizia

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Oggi parliamo dei porti di Italia, Libia e Malta, chiusi alle navi di soccorso in mare di migranti, del primo rapporto della commissione incaricata di chiarire il ruolo della Francia nel genocidio rwandese e dell’appello della Fao per l’invio di aiuti alimentari urgenti alla popolazione dello Zimbabwe.

Migranti in mare
Ventiquattr’ore dopo il decreto interministeriale che chiude i porti italiani fino al 31 luglio alle navi di salvataggio, anche Tripoli e Malta, ieri, hanno blindato i loro, appellandosi all’emergenza sanitaria da coronavirus. Il governo di Tripoli ha respinto una sua motovedetta con 280 migranti a bordo, affermando di non essere più porto sicuro. Malta ha annunciato di non poter procedere a salvataggi in mare né di poter accogliere ulteriori immigrati nel paese. Tutto questo, mentre ieri sera Alarm Phone denunciava la presenza di due natanti nel Mediterraneo: uno con a bordo 85 persone, l’altro 70. Da quest’ultimo, sarebbe partita una telefonata di denuncia contro l’esercito maltese che avrebbe tranciato i cavi motore dell’imbarcazione. Intanto, si susseguono gli appelli ad aprire i porti da parte delle ong Sea Watch, Medici Senza Frontiere, Open Arms e Mediterranea, che chiedono di non andare contro le leggi internazionali e il diritto alla vita, in nome del coronavirus. A questi, si unisce il prete eritreo don Mussie Zerai.

La Francia e il genocidio rwandese

Creata un anno fa dal presidente Emmanuel Macron, si è fatta viva con un primo rapporto la commissione di 15 storici che ha il compito di chiarire quale fu il ruolo della Francia in Rwanda tra il 1990 e il 1994, in particolare durante il genocidio che da aprile a giugno 1994 fece non meno di 500mila vittime soprattutto tra l’etnia tutsi ma anche tra gli hutu. La commissione è operativa dal settembre 2019 e dovrebbe avere pieno accesso agli archivi della presidenza francese (all’epoca era presidente François Mitterrand), del primo ministro, dei ministeri degli esteri e della difesa, dei servizi di sicurezza. In questo primo rapporto sono illustrati dettagli metodologici che dovrebbero consentire di ricostruire come si è mossa la Francia in quel periodo. Il presidente della commissione Vincent Duclert ha reso noto che il prossimo ottobre la commissione si recherà in Rwanda. Va rilevato che non fanno parte della commissione due specialisti del genocidio rwandese: gli storici Hélène Dumas e Stéphane Audoin-Rouzeau.

Aiuti alimentari in Zimbabwe

Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni unite ha lanciato l’appello per un fondo di 130 milioni di dollari in aiuto a circa 8 milioni di abitanti dello Zimbabwe, metà della popolazione del paese. Hanno bisogno urgente di cibo, a seguito delle devastanti conseguenze della siccità e del ciclone che hanno colpito il paese lo scorso anno. Se alla crisi alimentare si dovesse aggiungere quella della pandemia del Covid-19 – per ora ancora con un numero limitato di contagiati – «c’è il rischio che la tragedia si trasformi in una catastrofe» – dichiara Eddie Rowe, direttore del Programma alimentare mondiale per lo Zimbabwe. Intanto il lockdown per 21 giorni imposto dal governo di Harare rischia di esacerbare la situazione: oltre l’80% della popolazione attiva guadagna da vivere nel settore informale, ed è ora stata lasciata con poche alternative per sopravvivere.