Africa in musica contro il coronavirus

Si moltiplicano nel continente i tentativi di sensibilizzare le popolazioni sulla minaccia della pandemia, attraverso musica e danza. Per alimentare la speranza

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In Africa, ultimo continente ad essere toccato dalla pandemia, il coronavirus non recede nella sua diffusione: a tutt’oggi i casi ufficiali sono oltre 17.000, con oltre 900 morti. Ma se il virus corre, gli artisti del continente corrono di più. Si moltiplicano infatti nella rete videoclip realizzati per far conoscere “Monsieur Corona” (così chiamato il virus dal celebre rapper burkinabé Smarty) e le misure di prevenzione per arrestarne la trasmissione.

E’ un invito a conoscerli e ad ascoltarli sulla rete per farsi contagiare da una creatività efficacissima, che attraverso i più svariati stili musicali, riesce a toccare le corde più profonde degli africani. E speriamo non solo quelle. Impossibile, però, ricordarli tutti. Eccone qualcuno, tra i più seguiti.

Bobi Wine in Uganda

Pop star ugandese e leader dell’opposizione al regime di Museveni, Bobi Wine, il cui vero nome è Robert Kyagulanyi Ssentamu, lo scorso 25 marzo ha pubblicato un videoclip realizzato in studio assieme all’amico artista Nubian Li. Improntata sullo stile della rumba dell’Africa orientale, “Corona Virus Alert” non dura nemmeno due minuti ma ha avuto oltre 1 milione di ascolti in poco più di due settimane.

Wine incoraggia a compiere i “gesti barriera” contro il virus: disciplina, igiene delle mani, distanza interpersonale, attenzione ai sintomi, quali febbre, tosse secca, starnuti, prurito agli occhi e raccomanda l’isolamento per i malati. “The bad news is that everyone is a potential victim” (la cattiva notizia è che ognuno è una possibile vittima), incalza Wine e continua: “But the good news is that everyone is a potential solution” (Ma la buona notizia è che ognuno è una possibile soluzione). E ammonisce: Covid-19 è una malattia da non prendere alla leggera, ognuno deve stare all’erta perché, canta, sta falciando molte vite umane. E, a questo proposito, riporta il caso dell’Italia.

Parlando alla stampa per presentare la sua canzone, Wine richiama con forza i leader africani a investire più risorse per impiantare efficienti sistemi sanitari, dove tutti possano essere accolti e curati, ricchi e poveri. E va dritto ai punti deboli del governo ugandese, come quelli di tanti altri governi in Africa: investimenti enormi per acquistare armi, a discapito dello sviluppo dei sistemi sanitari.

Wine fa notare come i leader africani, che in questo momento non possono viaggiare all’estero per curarsi, si renderanno finalmente conto di come la sanità faccia acqua da tutte le parti e di come siano ancora lontani dall’utilizzare almeno il 15% del budget annuale dello Stato per il settore sanitario, come spesso raccomandato dall’Oms.

Smarty in Burkina Faso

Stilizzato e personificato nel clip “Alerte Corona” del rapper burkinabé Smarty, il coronavirus cammina di buon passo con i suoi spikes (scarpe chiodate) color rosso fuoco, mentre risuonano le note del piano e le parole gravi dell’artista: “Monsieur Corona, chi sei? Il mondo non comprende questo virus che uccide”.

Smarty, su richiesta dell’Unicef, ha composto un testo che punta a rettificare le molte fake news che circolano sulla rete a proposito del Covid-19: “la gente dice che la malattia non è fatale per gli uomini dalla pelle nera, che Corona non resiste ad alte temperature, che Mamadou, il guaritore, ha un trattamento efficace. C’è chi dice che si tratta di una guerra biologica … Così Madame Diceria finirà per seppellire l’Africa!

Smarty, vincitore del premio Découverte RFI 2013, continua elencando una ad una le misure preventive per evitare la trasmissione del virus, perché, dice “E’ meglio prevenire che morire. In una situazione del genere, proteggersi è soccorrere gli altri” con gesti che tutelino la salute di tutti: lavarsi regolarmente le mani con il sapone, tossire nella piega del gomito, utilizzare fazzoletti monouso, restare a casa in caso di contagio senza farsi prendere dal panico, salutarsi gomito a gomito, indossare mascherine, utilizzare regolarmente soluzioni alcooliche.

La clip finisce con le raccomandazioni in caso di contagio: restare a casa, chiamare il numero verde 3535. Questo, in sintesi il contenuto del video della leggenda dell’hip-hop burkinabé. “Bisogna denunciare senza sosta le false informazioni che circolano nella rete, rendersi conto che la malattia è reale e riguarda tutti. Ascoltare le raccomandazioni per proteggere se stessi e gli altri diventa di importanza capitale”, conclude Smarty in un’intervista a RFI alla fine di marzo.

Ndlovu Youth Choir in Sudafrica

In Sudafrica, la corale song and dance Ndlovu Youth Choir, molto conosciuta anche per aver partecipato alla trasmissione televisiva America’s Got Talent nel 2019, ha realizzato un videoclip per richiamare le misure di prevenzione contro la trasmissione del coronavirus. Formata da una trentina di membri provenienti dalla Moutse Valley nella provincia di Limpopo, la vibrante corale in abiti variopinti ricorda le fondamentali misure di igiene e precise raccomandazioni: lavarsi le mani, non toccarsi il viso, non andare dal dottore, ma chiamarlo al telefono, non farsi prendere dal panico e non diffondere dicerie sulla malattia. Ndlouvu Youth Choir ritma a più riprese: “Don’t panic, don’t spread rumours, We will beat Corona” (Niente panico. Non diffondere dicerie. Sconfiggeremo il Coronavirus). E guardando il video se ne è certi: la vittoria è alle porte!

Gervais Lakosso in Repubblica Centrafricana

In Repubblica Centrafricana, dove ieri è stato comunicato il dodicesimo caso di test positivo al virus, vari artisti hanno composto canzoni per sensibilizzare la popolazione alla buona pratica delle misure di prevenzione. Conosciuto e stimato dalla gente per il suo impegno nella società civile per la risoluzione pacifica della crisi centrafricana, Gervais Lakosso ha alle spalle una lunga carriera come artista. Musicista, cantautore, conteur (narratore di storie della sua cultura Mbängï ), lo scorso 7 aprile ha pubblicato sui social network un videoclip “Zo kûê abata terê” (Prendete cura di voi stessi), nella versione in lingua locale Sango. In preparazione anche la versione in lingua francese.

Ma i testi delle due versioni sono leggermente diversi, in seguito alla richiesta di revisione da parte del ministero della Sanità. Mantenute le maschere di protezione nei trasporti pubblici nella versione francese, cambiata, invece, la versione Sango, dove al posto delle maschere, l’artista raccomanda gli ascoltatori di mantenere la distanza di un metro tra una persona e l’altra nei luoghi affollati, e di non essere in sovranumero sui trasporti pubblici.

Come si spiega la richiesta del cambiamento del testo? Di fatto, la gente non dispone di alcun mezzo di protezione, neppure dell’acqua per lavare le mani, se non dopo aver fatto file estenuanti di ore e ore sotto un sole cocente presso uno dei punti di rifornimento pubblici. Tutti i giorni. Per procurarsi un paio di bidoni d’acqua da 20 litri.

Lakosso, dopo aver avvertito sulla pericolosità della malattia Covid-19, ne elenca i sintomi, le misure di prevenzione, per finire con lo spiegare cosa fare nel caso in cui si presentassero febbre, tosse secca e mal di testa: chiamare il numero verde del ministero della Sanità 1212. Il tutto è accompagnato da immagini che mostrano le corrette misure di protezione e ciò che invece deve essere evitato. “Canto questa canzone per richiamare le vostre coscienze a comportamenti responsabili ». Perché la pandemia non dilaghi in Africa come in altre parti del mondo.