Notizie dall’Africa in podcast – Martedì 18 gennaio 2022

Ascolta le principali notizie di oggi dal continente, a cura della redazione di Nigrizia

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Migranti detenuti in Libia (Credit: euromedrights.org)

Oggi parliamo delle decine di migliaia di migranti detenuti in Libia, delle proteste che continuano in Sudan contro i militari al potere e della richiesta della giunta golpista del Mali di rivedere gli accordi bilaterali di difesa con la Francia.

Libia: oltre 12mila persone nei centri di detenzione, altre migliaia in centri gestiti da gruppi armati 

Ci sono oltre 12mila persone detenute in 27 prigioni e strutture di detenzione in tutta la Libia e migliaia di altre sono detenute in condizioni illegali e disumane in strutture controllate da gruppi armati. È ciò che afferma il segretario generale dell’Onu António Guterres in un nuovo rapporto di cui è venuto in possesso l’Associated Press. Guterres riferisce che la missione politica delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) continua a documentare casi di detenzione arbitraria, torture, violenza sessuale e altre violazioni del diritto internazionale in strutture gestite dal governo e da altri gruppi. Ha detto che le migliaia di detenuti che non appaiono nelle statistiche ufficiali fornite dalle autorità libiche ovviamente non sono in grado di contestare la base legale per la loro continua detenzione.

Sudan: sette morti nelle repressioni delle proteste contro i militari golpisti

In Sudan si registra un’escalation delle violente repressioni delle proteste contro i militari che anche ieri hanno usato armi da fuoco e gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti che cercavano di raggiungere il palazzo presidenziale a Khartoum, uccidendo sette persone e ferendone un centinaio. Sono 71 i morti civili dal golpe militare del 25 ottobre. Gli organizzatori delle proteste hanno annunciato due giorni di scioperi e disobbedienza civile, oggi e domani. Le tre organizzazioni rappresentative dei medici hanno annunciato il loro ritiro totale dagli ospedali della polizia e dell’esercito, e uno sciopero nazionale di 3 giorni, a partire da oggi.

Mali: i militari golpisti chiedono alla Francia la revisione degli accordi bilaterali di difesa

Il Mali ha chiesto alla Francia di rivedere gli accordi di difesa bilaterali stipulati nel 2013 poco dopo il lancio dell’operazione militare francese Serval – poi rinominata Barkhane – contro i gruppi jihadisti. La notizia, diffusa dalla agenzia France Presse, sarebbe stata confermata da una fonte diplomatica francese. Nei giorni scorsi, il primo ministro maliano aveva evocato la necessità di mettere mano a degli accordi che ha definito squilibrati. Questa richiesta di revisione va ad accrescere le tensioni tra Parigi e la giunta militare al potere in Mali dall’agosto del 2020; tensioni legate alla riorganizzazione della presenza militare francese nel paese saheliano e all’utilizzo da parte dei militari golpisti dei mercenari russi del gruppo Wagner.