Notizie dall’Africa in podcast – Venerdì 21 gennaio 2022

Ascolta le principali notizie di oggi dal continente, a cura della redazione di Nigrizia

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Il capo della giunta militare al potere in Sudan, generale Abdel Fattah al-Burhan (Credit: Sudan Tv)

Oggi parliamo della nomina di un nuovo governo transitorio in Sudan, della denuncia dei vescovi del Centrafrica contro la classe dirigente e di centinaia di persone migranti salvate dalle ong in 48 ore nel Mediterraneo centrale.

Sudan: al-Burhan nomina un nuovo governo transitorio. Accordo con Usa sulla transizione

In Sudan, il capo militare, generale Abdel Fattah al-Burhan, ha affidato ieri a 15 sottosegretari ministeriali le funzioni di ministro in un nuovo governo transitorio, guidato dal segretario generale del Consiglio dei ministri, Osman Hussein. Sempre ieri al-Burhan ha raggiunto un accordo in quattro punti con gli inviati degli Stati Uniti – l’assistente del segretario di stato americano per gli affari africani Molly Phee e David Satterfield, l’inviato speciale per il Corno d’Africa – per risolvere la crisi politica. I quattro punti comprendono l’avvio di un dialogo inclusivo tra tutti i partiti politici, la formazione di un governo a guida civile, emendamenti alla costituzione transitoria e svolgimento di elezioni libere ed eque al termine del periodo transitorio, la cui durata non è specificata.

Repubblica Centrafricana: i vescovi denunciano corruzione e devastazione ambientale

Dalla Repubblica Centrafricana due notizie di segno opposto. La prima arriva dall’Autorità nazionale delle elezioni e allude a una ritrovata normalità in un paese non ancora uscito da una crisi politico-militare che dura da una decina d’anni: l’11 settembre di quest’anno si svolgeranno le elezioni amministrative; sono 34 anni che non si tengono scrutini per eleggere le autorità municipali. La seconda notizia è l’allarme della conferenza episcopale che in un messaggio ha denunciato il degrado e la distruzione dell’ecosistema, e lo sfruttamento senza regole delle risorse naturali. I vescovi hanno sottolineato che corruzione e arricchimento illecito sono il sintomo di una crisi dei valori morali. Il paese dell’Africa centrale è grande due volte l’Italia e conta circa 5 milioni di abitanti.

Migranti: quasi 600 persone salvate dalle ong nelle ultime 48 ore nel Mediterraneo centrale

Una notte di sbarchi e giornate di salvataggi. Sono infatti più di 300 le persone arrivate nella notte a Lampedusa, e quasi 600 quelle salvate nel Mediterraneo centrale, nelle ultime 48 ore, dalle navi delle ong, che ora attendono l’assegnazione di un porto sicuro per lo sbarco. 208 le persone migranti a bordo della Mare Jonio di Mediterranea; 299 quelle sulla Geo Barents di Medici senza frontiere; 62 sulla Louise Michel, l’imbarcazione finanziata dall’artista Banksy. Salvataggi e arrivi, che rimettono in moto il cruscotto del Viminale, fermo, ieri mattina, a 604 persone sbarcate da inizio anno, per il 24% di nazionalità tunisina. Il numero complessivo dell’anno scorso per l’intero mese di gennaio era di 1.039 arrivi via mare. Un numero, destinato a essere superato.