Notizie dall’Africa in podcast – Mercoledì 23 settembre 2020

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Oggi parliamo dell’aumento degli arrivi di migranti alle isole Canarie, delle condanne per i soldati camerunesi responsabili di esecuzioni sommarie e del congresso del partito del presidente centrafricano in vista delle elezioni. 

Migranti: in aumento gli sbarchi alle isole Canarie

Torna ad essere battuta la rotta dei migranti che dal continente africano porta all’arcipelago delle Canarie. Un tragitto poco utilizzato negli ultimi 10 anni ma che ha ricominciato ad essere frequentato anche per le difficoltà di attraversare oggi il Mediterraneo. Nei primi 15 giorni di settembre oltre 1.200 persone sono arrivate sulle isole spagnole, provenienti dal Marocco, ma per lo più da Senegal e Gambia.

Dall’inizio dell’anno sono oltre 5mila i migranti riusciti a sbarcare. Un numero che supera gli sbarchi avvenuti in tutto il 2019 secondo l’Organizzazione mondiale delle migrazioni. Almeno 251 sono invece morti in mare. Quella delle Canarie è una rotta pericolosissima, un viaggio che può durare anche una settimana, su imbarcazioni di fortuna, in pieno Oceano Atlantico.

Camerun: condannati a 10 anni quattro soldati accusati di esecuzioni sommarie

Quattro soldati camerunesi sono stati condannati a 10 anni di carcere per aver ucciso a sangue freddo due donne e due bambini nel 2015. Un quinto soldato è stato condannato a 2 anni per aver filmato e condiviso il video delle esecuzioni sommarie, circolato nel 2018.

Il processo ha potuto avere luogo grazie a un’inchiesta della Bbc Africa Eye che ha rivelato che l’incidente è avvenuto in un villaggio nell’estremo nord del Camerun e identificato tre dei soldati che hanno premuto il grilletto. Il governo inizialmente aveva definito il video come una fake news, ma è stato costretto ad arrestare sette soldati dopo che l’inchiesta della Bbc che rivelava i dettagli degli omicidi, ha ottenuto milioni di visualizzazioni sui social media.

Centrafrica: al via il congresso del partito del presidente in vista del voto

Nella Repubblica Centrafricana, paese con un fragile tessuto istituzionale e minato da una persistente instabilità socio-politica, ci si prepara alle presidenziali del 27 dicembre. Dal 24 al 26 settembre si riunisce a congresso nella capitale Bangui il Movimento cuori uniti – il partito della maggioranza presidenziale – che annuncerà ufficialmente la candidatura del presidente uscente Faustin-Arcange Touadéra, al potere dal 2016.

Nei giorni scorsi, il segretario generale del partito, Mathieu Sarandji, ha incontrato alcuni interlocutori privilegiati: gli ambasciatori di Russia, Francia e Cina (tre paesi che hanno interessi geopolitici in Centrafrica) e li ha invitati a partecipare al congresso. Toudéra punta dunque a un congresso con il più alto numero possibile di personalità politiche straniere.